Dopo diversi giorni dominati dall’invadenza di un promontorio di alta pressione nordAfricana sul nord Italia, che è stato causa del superamento dei primi 30gradi in modo anche diffuso in Pianura Padana, fra le giornate di Lunedì e Martedì si attende un indebolimento dell’alta pressione per l’avvicendarsi di umide correnti sud occidentali. Nonostante il primo cambio di circolazione atmosferica avvenga nella giornata di Lunedì, con i primi temporali, seppur di poco conto, sull’arco Alpino occidentale, sarà nella giornata di Martedì che si mescoleranno gli ingredienti necessari per lo sviluppo di fenomeni temporaleschi anche in pianura, anche grazie ad un flusso umido più deciso in quota.
Analizzando i modelli nei giorni immediatamente antecedenti l’evento, noto come siano due le aree target per possibili eventi supercellulari; la prima in Piemonte, fra il Vercellese ed il Novarese, ove i venti da sud attesi andrebbero ad amplificare localmente lo shear e quindi determinare una possibile rotazione del temporale. Ed il secondo in Veneto, ove si avrebbe un richiamo da sud-est al suolo direttamente dal mar Adriatico. In Entrambe i target i valori di Cape previsti sono sufficienti per la formazione di fenomeni Intensi, tuttavia in Veneto l’orario di iniziazione è previsto poco dopo il Tramonto, motivo per cui la mia idea va appuntandosi sul primo target Piemontese.
Poco dopo mezzogiorno mi incontro con alcuni miei amici cacciatori nei pressi di Castelvetro Piacentino, proseguendo la rotta verso Vercelli, nostro target odierno, in quanto i fenomeni dovrebbero partire per le 16.
Attorno alle 16 infatti un primo temporale si sviluppa esattamente a nord-est della città di Torino, dirigendosi poco a sud della città di Vercelli. Effettuiamo un breve spostamento portandoci a Desana (VC) ove abbiamo modo di osservare il bordo meridionale che inizia ad assumere rotazione, con un carico di precipitazioni ben distaccato dalla base. Da qua la cella inizia a deviare verso est, ci dirigiamo dunque verso Stroppiana (VC) ove riprendiamo tutto il mesociclone nella sua fase di formazione. In questo momento aumenta in modo considerevole anche l’attività elettrica con diversi fulmini che cadono a posizione ravvicinata. Una volta che la cella si avvicina alla nostra posizione, per un breve istante notiamo della terra nei campi sollevata dal forte vento di RFD che spirava sotto il mesociclone. Ci tengo a dire che personalmente, non avendo visto visivamente alcun vortice sovrastante , escluderei che si sia trattato di un breve touchdown tornadico. Da qui in poi, essendoci il fiume Sesia che si interpone fra il confine Piemontese è quello Lombardo, siamo costretti a deviare verso sud per poi tornare verso nord e ricollegarci al temporale. Intercettiamo di nuovo la nostra Supercella nei pressi di Vigevano (PV) ove ammiriamo la formazione di una wall cloud avente un basso livello di condensazione, anche qui per molti (non addetti ai lavori) confusa con un Tornado. Una volta giunti a Vigevano (PV) la cella collassa davanti ai nostri occhi sotto la spinta di un downburst che determina il rovesciamento di una corposa massa d’aria fredda verso il suolo.
Nuovi temporali nel frattempo vengono a generarsi in Lombardia, proviamo ad intercettarli ma trattasi di linee multicellulari senza spunti interessanti.
Screenshot radar relativo alle ore 17.00, momento di massima intensità. N.B. la classica forma a V, che identifica la natura supercellulare del temporale in questione.
Il downburst che ha decretato il collasso della supercella, a sinistra è possibile osservare quello che rimaneva della wall cloud, ormai staccata completamente dalla base del temporale.